Il settore delle piastrelle in gres porcellanato italiano si conferma uno dei pilastri dell’industria manifatturiera nazionale, non solo per la sua indiscussa qualità estetica e tecnica, ma anche per la sua capacità di innovare e adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato globale. Negli ultimi anni, un fattore in particolare ha assunto un ruolo sempre più determinante nell’export sui mercati internazionali: la sostenibilità. Le piastrelle ecologiche “Made in Italy” stanno letteralmente conquistando il mondo, rappresentando un esempio virtuoso di come l’impegno verso la responsabilità ambientale possa tradursi in un formidabile vantaggio competitivo e di successo.
Sostenibilità ed export: un mercato in evoluzione
La consapevolezza ambientale è ormai un driver fondamentale nelle decisioni d’acquisto a livello globale, sia per i consumatori finali che per i grandi progetti architettonici e le imprese edili. Normative più stringenti, certificazioni ambientali sempre più richieste e una crescente sensibilità verso l’impatto ecologico dei prodotti hanno creato un terreno fertile per l’affermazione di soluzioni costruttive sostenibili. In questo contesto, il gres porcellanato italiano, tradizionalmente apprezzato per la sua durabilità, resistenza e versatilità estetica, ha saputo evolversi, integrando la sostenibilità nel proprio DNA produttivo.
Come vengono prodotte le piastrelle in gres porcellanato?
Le piastrelle in gres porcellanato sono il risultato di un processo industriale avanzato che trasforma materie prime naturali in un prodotto estremamente resistente e versatile. Vediamo le varie fasi del processo produttivo:
- Preparazione materie prime:
- Macinazione e miscelazione: Argille, feldspati e sabbie vengono finemente macinate e mescolate con acqua per creare una “barbottina”.
- Atomizzazione: La barbottina viene atomizzata per ottenere una polvere granulare e umida.
- Formatura (pressatura):
- La polvere viene compattata ad altissima pressione in grandi presse idrauliche, dando forma alla piastrella cruda.
- Essiccazione:
- Le piastrelle crude passano attraverso essiccatoi per rimuovere l’umidità residua, prevenendo deformazioni future.
- Smaltatura e decorazione (opzionale):
- Se smaltate, viene applicato uno strato di smalto. La stampa digitale permette di creare design e texture realistiche sulla superficie.
- Cottura (greificazione):
- Questa è la fase chiave. Le piastrelle vengono cotte in forni a temperature elevatissime (oltre 1200°C). A queste temperature, le particelle si fondono (sinterizzano), rendendo il materiale denso, non poroso e incredibilmente resistente.
- Finitura:
- Molte piastrelle vengono rettificate (bordi tagliati con precisione per fughe minime) e/o lappate/lucidate per ottenere diverse finiture superficiali.
- Controllo qualità e confezionamento:
- Le piastrelle subiscono rigorosi controlli per qualità, tono e calibro, quindi vengono imballate e pallettizzate per la spedizione.
Questo processo integrato e tecnologicamente avanzato è ciò che permette al gres porcellanato italiano di raggiungere gli elevati standard di qualità, durata ed estetica che lo rendono apprezzato in tutto il mondo.

Il gres porcellanato italiano: un modello di circolarità
L’industria italiana delle piastrelle ha intrapreso da tempo un percorso virtuoso verso una produzione sempre più sostenibile, investendo massicciamente in ricerca e sviluppo. Le “piastrelle ecologiche” non sono semplicemente un claim di marketing, ma il risultato di un impegno concreto su più fronti:
- Materie prime riciclate e seconde. Un elemento distintivo è l’utilizzo sempre maggiore di materie prime riciclate, come rottami ceramici provenienti dagli scarti di produzione, e di materie prime seconde, riducendo così l’estrazione di risorse naturali vergini e l’impatto ambientale legato all’approvvigionamento.
- Riduzione dei consumi energetici. Le aziende hanno implementato processi produttivi ad alta efficienza energetica, con l’adozione di forni di ultima generazione, sistemi di recupero del calore e, in molti casi, l’utilizzo di energie rinnovabili (fotovoltaico, cogenerazione) per alimentare gli stabilimenti. Questo si traduce in una significativa riduzione delle emissioni di CO2.
- Gestione sostenibile dell’acqua. L’acqua è una risorsa preziosa. Le fabbriche italiane sono all’avanguardia nei sistemi di riciclo e riutilizzo delle acque di processo, minimizzando il prelievo da fonti esterne e riducendo gli scarichi idrici.
- Riduzione e valorizzazione degli scarti. L’obiettivo è la “zero waste to landfill”. Gli scarti di produzione vengono reimmessi nel ciclo produttivo o destinati ad altri settori industriali, chiudendo il cerchio dell’economia circolare.
- Innovazione di prodotto. Anche il prodotto finale è pensato per la sostenibilità. Oltre alla lunga vita utile delle piastrelle, che riduce la necessità di sostituzione, sono state introdotte innovazioni come superfici antibatteriche, fotocatalitiche (in grado di purificare l’aria) e soluzioni per la posa a secco che riducono l’uso di collanti e malte cementizie.
- Certificazioni ambientali. Un fattore cruciale per l’export è il possesso di certificazioni ambientali riconosciute a livello internazionale (es. LEED, BREEAM, EPD – Environmental Product Declaration, ecc.), che attestano la sostenibilità del ciclo di vita del prodotto e facilitano la loro inclusione in progetti di bioedilizia.
Sostenibilità ed export: il valore aggiunto
L’approccio “green” si è rivelato un potentissimo volano per l’export del gres porcellanato italiano. I mercati internazionali, in particolare quelli più avanzati (Nord America, Europa del Nord, Estremo Oriente), sono sempre più sensibili a questi temi. Offrire prodotti che non solo eccellono in design e performance, ma che sono anche rispettosi dell’ambiente, permette alle aziende italiane di:
- Differenziarsi dalla concorrenza. In un mercato globale altamente competitivo, la sostenibilità diventa un unicum distintivo.
- Accedere a nuovi mercati e progetti. Molti progetti di costruzione “green” richiedono specificamente materiali certificati e sostenibili.
- Rafforzare la brand reputation. L’immagine di un’azienda attenta all’ambiente rafforza la fiducia dei clienti e dei partner commerciali.
- Garantire la conformità normativa. L’anticipazione delle future normative ambientali assicura la permanenza sui mercati e l’evitare di barriere commerciali.
Sfide e prospettive future
Nonostante i successi, l’industria italiana è consapevole delle sfide future. La pressione per una maggiore sostenibilità è in costante crescita, e ciò richiederà ulteriori investimenti in ricerca, innovazione e adozione di tecnologie ancora più avanzate. Sarà fondamentale continuare a comunicare in modo trasparente e efficace l’impegno profuso, educando il mercato sui benefici ambientali e funzionali delle piastrelle ecologiche.
In conclusione, le piastrelle ecologiche italiane rappresentano un esempio brillante di come l’innovazione, la qualità e l’attenzione all’ambiente possano convergere per creare un prodotto altamente competitivo sui mercati globali. Questa sinergia tra sostenibilità ed export non è solo una tendenza, ma una strategia a lungo termine che consolida la leadership italiana nel settore, pavimentando la strada (è il caso di dirlo) per un futuro più verde e prospero.
Add a Comment
You must be logged in to post a comment